29 dicembre 2008

Ilenia e il suo pessimo carattere

Le stavo raccontando di come avessi trattato male una persona. Cercando di giustificarmi, cercando di farle capire che c'erano stati episodi nel mio passato che ancora mi bruciavano e che mi portavano a comportarmi in quel modo, anche se non lo volevo, anche se mi rendevo conto che fosse sbagliato. Come un riflesso condizionato, una difesa inconscia. Lei mi ha risposto con voce pacata, ma netta, guardandomi dritto negli occhi:
"Guarda che ogni persona ha un'ottima scusa per un pessimo carattere".
Cosa le potevo rispondere? Nulla. Non potevo neanche arrabbiarmi di fronte a cotanta saggezza, solo incassare e inchinarmi. Ho decisamente perso una delle migliori muse di questo blog.

24 dicembre 2008

Rossini e dintorni

Pare che Gioachino Rossini stesse lavorando al rifacimento di una delle sue opere liriche prima di morire. In particolare Ninetta sarebbe dovuta diventare un'infermiera che incontra in ospedale il suo Giannetto, reduce di guerra. Tra i due scoppia da subito un amore travolgente. Ma il geloso primario Gottardo, sentitosi rifiutato, cerca la complicità di Isacco per vendicarsi e accusare Ninetta del furto di materiale medico. Il titolo sarebbe stato:

"La garza, ladra!"

17 dicembre 2008

Rifiuti grammaticali

Di solito gli inviti si declinano. Quelli dell'accademia della crusca, invece, riescono addirittura a coniugarli.

10 dicembre 2008

Ungaretti Metal

Avesse potuto assistere a uno dei suoi concerti, Ungaretti di sicuro avrebbe cambiato la sua poesia più famosa in:

"M'illumino di Marylin Manson"


Nb. Grazie a Pippo Orlando per la segnalazione. Metallo fatello.

07 dicembre 2008

Saggezza Montanara

Quando ti trovi con un alpinista matto è meglio dargli corda.

Nb. Questa la dedico al gruppo dei motivati, che mi sopportano ogni martedì sera nell'eterna sfida tra uomo e roccia (ok, è plastica ma ci siamo intesi).

03 dicembre 2008

Paranoia

It wasn't me.
I didn't do it.
It's not my fault.
You can't prove anything.

Chiaro!?

Nb. Grazie a Oltreconfine, che si aggira di notte, per i corridoi deserti, mormorando frasi senza senso.