29 dicembre 2008

Ilenia e il suo pessimo carattere

Le stavo raccontando di come avessi trattato male una persona. Cercando di giustificarmi, cercando di farle capire che c'erano stati episodi nel mio passato che ancora mi bruciavano e che mi portavano a comportarmi in quel modo, anche se non lo volevo, anche se mi rendevo conto che fosse sbagliato. Come un riflesso condizionato, una difesa inconscia. Lei mi ha risposto con voce pacata, ma netta, guardandomi dritto negli occhi:
"Guarda che ogni persona ha un'ottima scusa per un pessimo carattere".
Cosa le potevo rispondere? Nulla. Non potevo neanche arrabbiarmi di fronte a cotanta saggezza, solo incassare e inchinarmi. Ho decisamente perso una delle migliori muse di questo blog.

24 dicembre 2008

Rossini e dintorni

Pare che Gioachino Rossini stesse lavorando al rifacimento di una delle sue opere liriche prima di morire. In particolare Ninetta sarebbe dovuta diventare un'infermiera che incontra in ospedale il suo Giannetto, reduce di guerra. Tra i due scoppia da subito un amore travolgente. Ma il geloso primario Gottardo, sentitosi rifiutato, cerca la complicità di Isacco per vendicarsi e accusare Ninetta del furto di materiale medico. Il titolo sarebbe stato:

"La garza, ladra!"

17 dicembre 2008

Rifiuti grammaticali

Di solito gli inviti si declinano. Quelli dell'accademia della crusca, invece, riescono addirittura a coniugarli.

10 dicembre 2008

Ungaretti Metal

Avesse potuto assistere a uno dei suoi concerti, Ungaretti di sicuro avrebbe cambiato la sua poesia più famosa in:

"M'illumino di Marylin Manson"


Nb. Grazie a Pippo Orlando per la segnalazione. Metallo fatello.

07 dicembre 2008

Saggezza Montanara

Quando ti trovi con un alpinista matto è meglio dargli corda.

Nb. Questa la dedico al gruppo dei motivati, che mi sopportano ogni martedì sera nell'eterna sfida tra uomo e roccia (ok, è plastica ma ci siamo intesi).

03 dicembre 2008

Paranoia

It wasn't me.
I didn't do it.
It's not my fault.
You can't prove anything.

Chiaro!?

Nb. Grazie a Oltreconfine, che si aggira di notte, per i corridoi deserti, mormorando frasi senza senso.

30 novembre 2008

Nuove Testate Giornalistiche

Dopo un po' di tempo torno alla sezione "idiozie grafiche" con uno scoop incredibile. Recentemente mi era giunta voce che RCS stesse studiando il lancio di un nuovo quotidiano dedicato al mondo del narcotraffico e alle sue varie declinazioni: sociali, economiche, sportive, geopolitiche, etc. Rovistando nella spazzatura della sede milanese di RCS ho avuto conferma della soffiata. Vi posto in anteprima quello che ho trovato: una bozza di prima pagina con alcuni titoli di prova.


24 novembre 2008

Ilenia

Apro la porta del suo ufficio, mi appoggio allo stipite, la fisso con sguardo suadente, e le sussurro canticchiando:
-E' certo un brivido, averti qui con me -
Lei, senza alzare gli occhi dallo schermo, e continuando a lavorare, mi risponde:
- Scusa, ho acceso l'aria condizionata -

Dedicato a Ilenia. Alla volta che abbiamo ballato Capossela su un prato. A tutti i suoi difetti. E alle sue splendide risposte da lasciarti senza possibilita' di replica. Mi mancheranno. Mi mancherai. Stupida testona, avresti dovuto imparare a non fidarti delle persone.

21 novembre 2008

Dio e la flessibilità

Io bestemmio decisamente troppo. A causa di questo nessuno mi vuole mai dare un lavoro stabile. Dopo un po' mi cacciano e devo ricominciare tutto da capo. E allora mi viene da bestemmiare ancora di più. E' un cane che si morde la coda. Oramai sono condannato a rimanere a vita un:

"Imprecario"


N.b. Un grazie a Sara T. per l'ispirazione.

16 novembre 2008

Il Lato Oscuro dello Yoga

Oramai non sanno più che discipline inventarsi per attirare gente nelle palestre. Per esempio, qualcuno mi sa spiegare cosa diavolo è il Power Yoga? E' la disciplina praticata dalle amiche della Marcuzzi per riuscire a cagare? Avendo fallito con lo yogurt ci riprovano col power yogurt? No, perchè davvero io non riesco a capirlo, per me è un ossimoro, una contraddizione in termini. Come se io domani mi svegliassi e proponessi un corso di Kick-Boxe meditativa. Chi mi crederebbe?

Acconciature estreme

Ma quando gli alpinisti vanno dal barbiere si fanno un taglio scalato?

12 novembre 2008

Tradizioni a raffica

L'altro giorno ho incontrato un trafficante d'armi in viaggio di piacere. Gli ho chiesto dove stesse andando, e lui mi ha risposto Israele. Gli ho chiesto come mai avesse scelto quella meta. E lui mi ha risposto che era attirato dai loro:

"Uzi e costumi"

10 novembre 2008

Interrogazioni estreme

Nell'ora di spacco due liceali si incontrano nel cortile, uno dei due è visibilmente madido di sudore.
- Cosa è successo? - gli chiede prontamente l'amico.
- Non me ne parlare... il prof di lettere mi ha interrogato sulla Divina Commedia -
- E allora? -
- E' stata una interrogazione SU-DANTE -

Nb. Grazie mille a Riccardo da Napoli (alias Super Tim di SSC) per la segnalazione.

07 novembre 2008

Notizie governative

Stamattina ho sentito un commento molto interessante: "Mentre la politica di Obama è fondata sulla speranza, quella dell'attuale governo è fondata sulla paura". A quel punto mi sono reso conto che, in effetti, ultimamente, la principale fonte di notizie dei giornali è l'agenzia di stampa

"ANSiA"

05 novembre 2008

Obama non puo' aver vinto

Siccome mi e' stato espressamente richiesto, oggi scrivo un post su Obama, o meglio, su una teoria che andavo sostenendo nei giorni scorsi. La teoria e' molto semplice: Obama non puo' aver vinto, o, se anche avesse vinto, sarebbe solo per mezzo di brogli.

D'altronde l'onomastica del presidente nero e' impetosa su questo. E l'onomastica non puo' sbagliare, perche' nel segreto dell'urna il principio "nomen omen" decide molti piu' voti di quanto si pensi.

Ma andiamo con ordine e analizziamo il suo nome completo, parola per parola, mostrando per ognuna quali sono i difetti fatali rispetto al contesto socio/politico/economico odierno. Allora, il presunto nuovo presidente americano si chiama Barack Hussein Obama.

Barack = neanche un mese fa la crisi dei mutui subprime ha messo in ginocchio milioni di famiglie della middle-class americana. Come noto nessuno vuol mai sentirsi dire, o vedersi ricordare, le sue sventure. Figuriamoci se milioni di famiglie che hanno appena perso la casa e si trovano in mezzo a una strada vanno a votare uno che si chiama "baracca". Sarebbe rigirare il coltello nella piaga.

Hussein = liberarsi del sanguinario dittatore iracheno e' costato 2 guerre, centinaia di migliaia di morti e la destabilizzazione di tutto il medio oriente. Risultato portato a casa in dieci anni di sofferenze. Ora gli elettori, dopo aver visto tornare a casa i loro ragazzi in una bara, dopo aver visto mezzo mondo urlargli contro, dovrebbero mettere al potere, a casa loro, uno con lo stesso nome? Se i sunniti poi si sentissero presi per il culo avrebbero le loro ragioni.

Obama = "pure i cambi enigmistici di consonante. Fa lo spiritoso. Ma la gente non dimentica le due torri. Vatti a nascondere in una grotta dell'Afghanistan, che nel nascosto dell'urna l'elettore americano non dimentica" griderebbero i repubblicani. E come dargli torto?

Nb. Ovviamente sono Obamiano anch'io, ma da molto prima che diventasse famoso (è da qualche anno che lo seguo).

03 novembre 2008

Economia Crepuscolare

Improvvisamente, sul far della sera, i commercianti, strangolati dalla crisi serpeggiante, decisero lo sciopero, impetuoso e selvaggio. Tutti abbassarono le serrande e si riversarono in strada vocianti, con gli occhi ardenti e i pugni stretti... Anche se non si capi' mai bene cosa gridassero, fu comunque una scena epica, passata alla storia come:

"La serata della serrata"

28 ottobre 2008

Come sopravvivere in ufficio

L'ufficio è una giungla e questo è il suo manuale di sopravvivenza.

"Come sopravvivere alla cena aziendale e altre catastrofi da ufficio" è sicuramente il libro più surreale e folle che abbia letto tra quelli di Resistenza Umana. A mio parere scritto da alcuni serissimi workaholic sotto l'effetto di acidi. Ho riso non solo per le battute in se, ma anche per il metodo puntiglioso e straniante con cui descrivono, sistematicamente, ogni situazione: dalla più seria alla più improbabile. Come svignarsela da una riunione senza essere notati, come salvare documenti macchiati di caffè, come nascondere piercing, come recuperare uno snack incastrato nel distributore automatico, come guidare un muletto o come estrarre una cravatta incastrata nella fotocopiatrice, solo per citare i più normali. Tutti affrontati e descritti passo passo, con lo spirito molto americano "for dummies" e accompagnati da improbabili vignette esplicative, dal sapore molto vintage (tipo quelle sulle istruzioni di sicurezza per gli aerei, per intenderci). Un libro da tenere sempre con sè, nel taschino della giacca o nella 24 ore, insomma.

E siccome oggi sono stanco morto a causa dei troppi spostamenti, e mi sto addormentando sulla tastiera, ecco a voi un estratto su come farsi una pennica in ufficio senza destare sospetti:


"Quando schiacciate un pisolino, appoggiate sempre il gomito sulla scrivania, tenendo il braccio perpendicolare. La fronte deve rimanere appoggiata sulla punta delle dita; il pollice, be­ne aperto, deve sostenere lo zigomo. Questa posizione vi permetterà di tenere la testa alta e centrata sulla scrivania. Orien­tatevi in modo tale che chi si avvicina non possa capire imme­diatamente che avete gli occhi chiusi. Tenete un faldone di documenti importanti davanti agli occhi, così da dare l’im­pressione che siete concentrati nella lettura."



23 ottobre 2008

La Meglio Gioventù

Oggi compio 31 anni, ho smesso di fumare da più di 10 giorni, mi è venuto un principio di sciatica e sono stranamente sereno... Iniziano i preparativi per diventare uno splendido quarantenne.

19 ottobre 2008

Architettura e pauperismo

Il Barocco, a differenza di altri stili, non si è mai occupato di giardini perchè

"non è uno stile parco"

17 ottobre 2008

Approssimazioni

Il problema è che quattro rami intrecciati non fanno necessariamente un nido.

15 ottobre 2008

Regali Spazzatura

L'altro giorno entro in un negozio a cercare un regalo per una persona che mi sta molto a cuore. La commessa mi propone un oggetto molto bello, ma io le rispondo che a questa persona lo avevo già regalato l'anno scorso. La commessa insiste sul fatto che anche se già fatto questo resta pur sempre un gran bel regalo. Io non so più cosa rispondere, mi sono quasi convinto, fino a che non arriva il proprietario del negozio, urlando come un ossesso: "Mai fare gli stessi regali due volte! Sono una fregatura!". "E perchè" chiedo io. Lui mi risponde:

"Perchè sono dei Bi-Doni!"


10 ottobre 2008

Slittamenti Semantici

L'altro giorno, entrando in un bar, ho sentito un cliente che diceva al barista:

"Scusi mi cambia la tazza che e' sporca?"

Mi e' venuto da ridere pensando alla stessa frase pronunciata di fronte ad un idraulico, nel bagno di casa: richiesta decisamente esagerata...

08 ottobre 2008

Pirandello e Dintorni

Pare che la ministra Gelmini voglia bandire Pirandello dalle Scuole. La sua opera principale infatti sarrebbe altamente diseducativa, uno spudorato inno al tabagismo:

"Fuma Tia Pascal!"

06 ottobre 2008

Intervista su Crackweb

Qualche giorno fa mi hanno intervistato sulla mia collaborazione con Resistenza Umana.
Il testo dell'intervista lo trovate qui.

02 ottobre 2008

Apostrofi Lacustri

Avevate mai sentito l'espressione essere "lago della bilancia"? Ebbene, oggi ho capito cosa significhi...

01 ottobre 2008

Amerigo Vespucci e Dintorni

Mi sono reso conto, recentemente, che una nave scuola per funzionare deve necessariamente

"spiegare le vele"

29 settembre 2008

Sulla cresta dell'onda

Nel caso dei primi prototipi di apparecchi per la ricezione di segnali radio, si puo' dire che siano degli

"Antennati"

26 settembre 2008

Dopo Pechino

Dopo lo scandalo di atleti che facevano ricorso a sostanze proibite, la Cina ha deciso di dare un giro di vite, creando un organismo di controllo indipendente. A presiederlo sarà chiamato il dottor

"Antì Do Ping"

N.b. Grazie a Jacopo Strapparava che non solo ha fornito l'ispirazione ma che oggi compie anche 14 anni!

24 settembre 2008

Acconciature Dubbiose

L'altro giorno un mio amico non sapeva se andare a farsi le treccine o guardare con noi la partita. A un certo punto sono sbottato:

"Oreste, o resti o rasta!"

N.b. Grazie a Carlo Strapparava per l'ispirazione

22 settembre 2008

Gorgonzola e Comunismo

Recentemente stavo leggendo un libro molto forte, "La caduta del vento leggero" di Giovanni Cominelli. Ad un certo punto mi sono imbattuto in un racconto che avevo sentito anni fa e che ha condizionato il mio pensiero politico per diversi anni, provocando continue crisi.

L'aneddoto racconta di un operaio comunista che negli anni trenta fugge dal fascimo diretto verso la madre Russia, per lui terra promessa (politicamente parlando). Arrivato in questa terra scopre che il formaggio piu' buono del mondo, il Gorgonzola, qui non e' conosciuto. Fedele alla linea politica (un po' meno a quella salutista), e convinto che la rivoluzione proletaria passi anche attraverso il Gorgonzola, decide di produrlo nel kolchoz a cui era stato destinato. Purtroppo il nostro operaio non aveva fatto i conti con la stupidita' burocratica figlia del totalitarismo: scoperto a praticare dei piccoli fori nel formaggio e ad introdurvi delle erbe fermentanti fu accusato di sabotaggio e condannato alla fucilazione. A questo punto i finali divergono: c'e' chi dice che si sia fatto 30 anni di gulag, chi dice che sia stato effettivamente fucilato, chi, ancora, sostiene che sia stato salvato in extremis da un alto funzionario russo appassionato di formaggi.

Ora, io amo il Gorgonzola. E' uno dei formaggi piu' buoni che esista. Soprattutto la variante - pesantissima - con inserti di mascarpone. Potete quindi capire i miei travagli di giovane idealista e buongustaio nello scoprire che:

"Comunismo e Gorgonzola sono opzioni incompatibili"

Alla fine sono riuscito a superare tale dicotomia, facendo delle scelte dolorose. Certo non vi diro' quali siano le conclusioni a cui sono giunto, vi diro' solo che:

"Ho fatto una scelta di pancia"

19 settembre 2008

Vampiro Sommelier

L'altro giorno ho incontrato un gruppo di vampiri che stavano decidendo come passare la serata. Quello che segue e' il riassunto della loro discussione:

-We raga, usciamo a bere stasera?-
-Bella li', ci sto dentro!-
-Dove andiamo?-
-Ho sentito dire che Vlad ha aperto un'emoteca giu' in citta'-

17 settembre 2008

Meglio soli che male accompagnati

Gli amici si vedono nel momento del bisogno...
per questo chiudo sempre a chiave la porta del bagno.

15 settembre 2008

Capre a Capraia

Periodo: 19/05/07
Fonte: la mia moleskine

Siamo arrivati poco prima del tramonto al vecchio edificio senza finestre, bianco sbiadito e un po' sdentato. Abbiamo appoggiato gli zaini e ci siamo guardati intorno, nel silenzio. Siamo arrivati nell'ora della sera in cui l'erba si piega al vento, lì, tra le rovine della colonia penale, nella parte nord dell'isola. L'ora in cui la luce si fa tenue e la pelle diventa fresca e tesa. Indossata una felpa ci siamo fatti una cicca nel sibilo lieve del vento, con la schiena appoggiata ad un muretto.

In bocca ancora il sapore della focaccia condita con rosmarino, colto sotto la cima frastagliata del monte Penna: eravamo seduti di fronte alla visione (già così lontana - poco più che una vertigine sbiadita -) delle scogliere a picco sul mare inquieto, che si aprivano come quinte teatrali fino a intersecare la linea blu dell'orizzonte e i pianori verdi.

Finita la sigaretta e prima che il sole scendesse siamo entrati e ci siamo acquartierati in una stanza vuota del primo piano. Muri candidi e pavimenti ricoperti di polvere di intonaco. Abbiamo steso le stuoie e i sacchi a pelo, disposto il cibo nel mezzo, e acceso una candela. Abbiamo consumato così la nostra solita cena frugale, a base di scatolette di legumi e pane leggermente stantio. Il sole nel frattempo ha finito di compiere il suo tragitto.

[...]

Mentre stavamo per metterci a dormire abbiamo sentito un rumore provenire dalle stanze buie del pianterreno. Sembrava un grosso animale. Siamo scesi con la frontale e abbiamo cercato in tutte le stanze, ricoperte di sterco e terra, senza esito. Ad un certo punto ho aperto la porta del sottoscala e lì, colto di sorpresa e un po' spaventato, ho incontrato Bianchina.

Bianchina è una capretta che aveva trovato rifugio, come noi, nell'edificio sdentato. Le abbiamo detto di uscire, che noi avremmo sbarrato il portone d'ingresso per la notte e lei non sarebbe potuta uscire. Ma lei ci ha fatto capire, con molta calma, che non ne aveva voglia: ci ha girato le spalle, si e' diretta nell'angolo piu' nascosto e li' si e' distesa, guardandoci con un espressione del tipo "io da qui non mi muovo". Allora ci siamo divisi equamente l'edificio: lei il piano sotto (anzi, il sottoscala) e noi quello sopra.

[...]

Bianchina stamatttina è venuta a chiamarci, per uscire. Con molta delicatezza ha salito le scale e ha fatto un piccolo belato da dietro l'angolo della porta, come a svegliarci con dolcezza. Appena sono uscito dal sacco a pelo ho sentito il rumore dei suoi zoccoli che ripercorrevano le scale in senso inverso. Sono sceso con gli occhi impastati dal sonno, in mutande e scarponcini. Lei aspettava col muso che sporgeva da una delle porte che danno sul corridoio principale. Mi ha guardato spostare la trave che bloccava il portone, e ha lasciato che mi spossassi a mia volta: a quel punto e' andata verso l'uscio, si è fermata sul ciglio, ha annusato l'aria, guardato a destra e sinistra, e lanciato un richiamo alle altre prima di uscire.

L'ho seguita fuori, nella luce dell'alba. Abbiamo pisciato assieme poi ci siamo voltati e siamo andati ognuno per la propria strada, lei a cercare le altre, io a ritrovare il caldo tepore del mio giaciglio.

12 settembre 2008

Che gente i Matti!

L'altro giorno, una persona che "lavora coi matti" mi ha raccontato di un suo paziente che le mostro' il disegno mooolto formoso del retro di un'auto... e vi scrisse:

"atTrazione posteriore!"

Quest'uomo non e' un matto e' un genio.

N.b. grazie a lafoliedesautres per la segnalazione.


10 settembre 2008

Campagna per i Diversamente "Alibi"

Dopo la lunga e stimolante chiacchierata con Talksina e Blindsight in “Diversamente Razzisti” abbiamo deciso di lanciare una campagna, politicamente scorretta, dei Diversamente Alibi:

"Tu sei diversamente cosa?"

Io, per esempio, sono diversamente glabro e le mie battute sono diversamente divertenti...

Se vuoi aderire alla campagna fai sapere a me e Talksina cosa sei tu, qui.

Lavoro e Sessualita'

Questa "leggera idiozia" la trovate sul sito di RU, al seguente indirizzo:

http://resistenzaumana.it/dubbio/lavoro-e-sessualita/

08 settembre 2008

Dolci Tibetani

Recentemente ho avuto modo di assaggiare il tradizionale dolce tibetano: Il Buddino.




05 settembre 2008

Diversamente Razzisti

Odio il politicamente corretto. Il politicamente corretto è subdolamente razzista. Basta guardare l'evoluzione che il termine handicappato ha avuto negli anni per rendersene conto.

All'inizio "handicappato" era un termine neutro, usato per indicare una menomazione fisica o psichica. Poi è invalsa nell'uso un'accezione offensiva del termine e allora si è preferito passare a "portatore di handicap". Solo che anche in questa nuova definizione la radice della parola (divenuta) offensiva era presente e allora si è passati a "disabile". A questo punto però non ci si è fermati e con triplo salto mortale, concettuale e linguistico si è coniato il termine "diversamente abile".

E a questo punto mi chiedo: cosa cazzo è un "diversamente abile"? A cosa serve questo termine? Per proteggere la diversità? Ma non ci rendiamo conto che questo termine la diversità la nega, riconducendo tutto ad un unico metro di riferimento? Parlando di diversita' (non di handicap) sarebbe come dire che:
  • un nero è diversamente bianco
  • un nano è diversamente alto
  • un omosessuale è diversamente eterosessuale
  • un cieco è diversamente vedente (da notare che già si usa il termine negante non vedente)
  • ...
Usare un termine come "diversamente abile" significa aver paura della diversità, provare vergogna per il fatto di poter sentir pena. Il politicamente corretto nasconde quindi un doppio razzismo:
  • Endogeno: significa razzisticamente non riconoscere come una persona realmente è, nei pregi come nei difetti (o nelle menomazioni), significa negare il suo essere (definendolo con la mancanza della qualita' contraria).
  • Esogeno: significa pavidamente lasciare spazio al razzismo, alla stupidità e alla prepotenza. Si abdica all'uso razzista del termine (che di per se' indica la qualita', l'essenza) preferendo, linguisticamente, negare la presenza di quella qualita'.
Da notare che nel razzismo endogeno ci sono due ulteriori livelli. Prendiamo ancora l'esempio di "handicappato":
  • Negazione Logica: usando il termine "disabile" (non-abile) abbiamo un polo, quello dell'abilita', e poi tutto il resto definito logicamente (e ontologicamente riconosciuto) solo attraverso la negazione del fatto di godere di quella qualita'. Quindi il secondo polo non ha dignita' sua propria ma esiste solo in funzione del primo, attraverso la sua negazione.
  • Negazione Ontologica: usando il termine "diversamente abile" invece c'e' una doppia negazione (logica e ontologica), il "non-abile", non esiste piu', esiste solo l'abilita' in varie declinazioni possibili. Il secondo polo, quello dell'handicap, e' stato a questo punto completamente riassorbito nel primo.
Non a caso gli omosessuali, che stupidi non lo sono affatto, hanno fatto una lunga lotta, tra le altre cose, per desemantizzare il termine "frocio".

Dimenticavo, io sono un diversamente glabro.

03 settembre 2008

Levi e Dintorni

Pare che Primo Levi avesse in progetto di scrivere un romanzo sull'Anonima Sarda:

"Sequestro un uomo"

01 settembre 2008

Papere ed Utopie



Oggi vi propongo un'opera grafica partita da un disegno che avevo fatto anni fa di una paperella che parla con la mamma e poi rimasto a lungo nel cassetto. Una volta che l'ho ripreso in mano e immesso sul computer si è piano piano trasformato, con l'aggiunta della tv e della domanda del paperotto, fino alla forma che vedete adesso.

29 agosto 2008

Jovanotti e dintorni

Pare che Jovanotti, per il suo prossimo tour in Giappone, abbia rivisitato uno dei suoi vecchi brani di maggior successo, dedicandolo alla Battaglia delle Midway:

"Sei come Yamamoto"

27 agosto 2008

Tolkien e dintorni

Pare che un giorno Tolkien sia stato sorpreso a girare per le campagne dello Yorkshire con una doppietta e una muta di cani. Alla domanda di cosa stesse facendo pare abbia risposto sottovoce:

"Ho un nuovo Hobbit, la caccia di Frodo"

N.b. Grazie mille a vuotoassoluto per l'ispirazione.

25 agosto 2008

Guardie giurate

Era una guardia giurata cosi' violenta che venne soprannominata il

"MetroBotte"

N.b. Grazie a oltreconfine per la segnalazione

22 agosto 2008

Colonne sonore

Perdere la fede e' un po' come perdere la colonna sonora del film della propria vita: ci si puo' mettere a canticchiare, ma non e' la stessa cosa...
E io sono pure maledettamente stonato, cazzo!

19 agosto 2008

Passione Cannibale

Tu sei colei che ho sempre adorato, la cui pelle vorrei mordere...

"Amarsi a morsi"

15 agosto 2008

Poveri mancini

Come mai il mancino è poco creativo (contrariamente a quanto sostenuto dalla vulgata)? Perchè

"D'estro ce n'è poco!"

N.b. a titolo di cronaca: sono mancino e sono creativo (oltre che un po' cretino direbbe qualcuno).

10 agosto 2008

Donne e musica

Il rapporto che ho con le donne è esattamente lo stesso che ho con le canzoni su internet:

"continuo a scaricarle"

04 agosto 2008

Ere storiche e psicofarmaci

C'è un'era specifica della preistoria poco conosciuta ma fondamentale per la comprensione della modernità. In quest'era, posta tra Paleolitico e Neolitico, l'homo sapiens ha scoperto l'uso degli psicofarmaci; si tratta del famoso:

"Ansiolitico"

29 luglio 2008

Piccole Soddisazioni

Una delle mie leggere idiozie e' stata pubblicata sul sito - molto serio - funerali.org. Non e' uno scherzo, guardate qui.

28 luglio 2008

Preti da corsa

L'altro giorno, guardando il motogp, mi sono chiesto se un prete motociclista facesse:

"la messa in piega"

N.b. Appena avrò tempo proporrò anche una versione grafica di questa leggera idiozia.
N.b. La piega è la tecnica con cui il motociclista contrasta la forza centrifuga inclinando la moto verso l'interno della curva.

25 luglio 2008

Ideologie e totani

Ecco un'altra opera grafica, dedicata alla politica.




N.b. questo disegno è stato poi realizzato con tecnica poster al Centro Sociale Bruno di Trento.

24 luglio 2008

Alitalia a luci rosse (3)

Ancora nuove rivelazioni sulle intercettazioni telefoniche dello scandalo Alitalia! Questa volta e' stato Bossi che ha promesso la massima intransigenza, rivisitando per l'occasione un suo vecchio cavallo di battaglia:

"Cielo Duro!"

Le hostess hanno rilasciato commenti impietosi...

23 luglio 2008

Autoreferenzialità

L'altra sera ho fatto aperitivo con alcuni amici, e come al solito ero: (1) decisamente sopra le righe - per non dire molesto - (2) in una di quelle fasi umoristico demenziali i cui effetti di solito si riflettono su questo blog per settimane intere.

Fatto stà che a un certo punto il mio amico Pippo Orlando mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto, tra il divertito e l'esasperato:

"Le tue sono idiozie allo stato bradipo!"

In quel momento l'ho amato. Questo d'ora in poi sarà il mio slogan.

18 luglio 2008

Voltaire e dintorni

La più famosa opera filosofica che stigmatizza e confuta la pretesa di "vivere nel migliore dei mondi possibili" prende le mosse dalla bellezza del sesso e mostra come l'esistenza di malattie veneree ne comprometta il piacere. Quest'opera è la famosa:

"Candida di Voltaire"

16 luglio 2008

Efferati omicidi

Osservando il cadavere della donna, l'ispettore notò che l'assassino le aveva prima succhiato il sangue e poi le aveva dato fuoco. A quel punto gli fu chiaro che si trovava di fronte all'opera efferata di un

"Vampiromane"

14 luglio 2008

Acquisti grotteschi

L'altro giorno mi sentivo depresso e ho deciso di fare un giro in un negozio di pompe funebri... Volevo comprarmi una cassa da morto nel caso avessi deciso di farla finita. D'altronde sono sempre stato uno previdente, che pianifica tutto con attenzione. Fatto sta che a un certo punto, girando tra le corsie del negozio, trovo quella che fa al caso mio. La metto sul carrello e mi dirigo verso le casse (non quelle da morto ma quelle dove si paga la merce). Quando arriva il mio turno la cassiera passa la cassa sul lettore ottico, ma non succede nulla. Prova che ti riprova alla fine chiamano un tecnico il quale, dopo attenta analisi, esclama:

"C'e' un problema col codice a bare!"

Gli ho rivolto un sorriso lapidario e me ne sono andato.

10 luglio 2008

Fumare in gravidanza



Digli di smettere!

N.b. Questa la dedico alla mia amica iosmetto che con la sua pervicacia ci sta riuscendo.
N.b. Un ringraziamento speciale a Matteo Negri, muso ispiratore di questa idiozia.

08 luglio 2008

Ius Soli

Un paio di anni fa il bar d'angolo, sotto casa mia, è stato acquistato da una coppia di cinesi, con un figlio nato da poco. Credo che all'inizio questo sia stato percepito - dai negozianti della via - come un segno dello sgretolamento del loro piccolo cosmo, della loro comunità, della loro radice identitaria.

Camminando per strada, quando giravo l'angolo, iniziavo a contare i passi che separano il bar dagli altri negozi, percependo però una distanza emotiva molto maggiore di quella fisica. Una distanza siderale dall'edicola della signora che rimpiange i tempi "in cui c'era lui", e dal macellaio burbero poco più in là.

"Soliti cinesi, che imparano giusto le tre frasi che servono per vendere, ti ricoprono di sorrisi untuosi, ma poi espandono il loro mondo a scapito del tuo: Subdoli invasori". Questo leggevo nei loro occhi. Negli occhi della giornalaia sempre incarognita "con i neger" e del macellaio taciturno, con l'ossessione dei ladri.

Però quei ragazzi hanno imparato l'italiano, hanno varcato la soglia degli "esercizi commerciali" dei loro vicini, e chiacchierato con loro. Giorno dopo giorno hanno creato una piccola falla nel sistema di pensiero che li vedeva diversi...

Il bimbo intanto in questi due anni è cresciuto. E io non me ne sono nenche accorto. E' diventato un treno inarrestabile che corre avanti e indietro, ridendo spensierato come se fosse sulla riva del mare e non su un marciapiede. Con un sorriso così puro che ti apre il cuore in due.

E stasera, uscendo di casa, ho visto una scena che aveva tutte le sembianze del miracolo (almeno per questa Italia incarognita). Ho visto il bambino che mi correva incontro, e ho visto la giornalaia acida e il macellaio burbero che si sono affacciati (ma in realtà erano già lì pronti) per far finta di bloccarlo. Lui rideva come un pazzo facendo lo slalom tra di loro, e sul viso dei due vecchi ho visto sbocciare un sorriso che aveva il sapore della serenità. Un sorriso così non glielo ho mai visto in sei anni che abito in questa via (a dire il vero non li ho mai visti sorridere, punto).

In quel momento ho realizzato che quel piccolo "cinese" è a tutti gli effetti loro nipote. Quello che porterà avanti la cultura, la storia, l'identità di questa via. Non i loro veri nipoti italiani coi loro macchinoni.

Guardando quel bambino ho capito che mi sono perso anni di questa città, perso sempre dietro a qualcos'altro...

Ora lo straniero sono io.

N.b. stamattina mi e' arrivato un messaggio da un'amica di nome Liana: "[la tua riflessione sul bambino] e' molto simile a quello che ho pensato io due settimane fa quando l'ho sentito chiamare 'nonna' la giornalaia, mentre spulciava allegramente tra i giochi in regalo con le riviste" (!!!!)

07 luglio 2008

Attenzione ai falsi telefonini Apple!

L'altro giorno mi sono fermato in Autogrill per farmi un panino. Come al solito mi si avvicina il losco figuro di turno che vuole piazzarmi qualche diavoleria tecnologica.

Questa volta si trattava del nuovo prodotto di casa Apple, il telefonino ultima generazione, il 3G, e per soli 20 euri! Proposta imperdibile.

Alla fine, anche se titubante, accetto. E lui subito tira fuori uno scatolone che manco una cabina del telefono lo riempirebbe. Lo apro incuriosito, mentre lui si defila veloce, e mi pare proprio strano come telefono: non ha la tastiera (ma questo lo sapevo), non ha lo schermo e non ha neanche la batteria, solo il cavo di alimentazione. E non è che sia proprio ergonomico.

Arrivato a casa lo attacco alla spina per provarlo. Lo accendo ma non sento una fava, solo dei sibili assordanti... E poi scalda da fare paura. Sarà un difetto di batteria penso...

Fatto sta che dopo essermi ustionato un orecchio e non essere riuscito a parlare con nessuno ho chiesto ad un mio amico, esperto di telefonini, il quale mi ha detto che era un falso.

La foto del falso telefonino a questo link

04 luglio 2008

Alitalia a luci rosse (2)

Sensazionale: nuove rivelazioni sulle intercettazioni! Sempre parlando di Alitalia Berlusconi ha aperto all'opposizione proponendo la soluzione:

"Vendola-Passera"

Le hostess inferocite stanno marciando su palazzo Chigi!

Alitalia a luci rosse

Pare che in una delle intercettazioni a luci rosse, al centro delle polemiche politiche di questi giorni, si senta chiaramente Berlusconi dire:

"Serve Passera per salvare Alitalia"

Le hostess e l'opposizione sono subito insorte: "E' il solito maschilista".

N.b. Corrado Passera è un banchiere e manager italiano, attualmente consigliere delegato e CEO del Gruppo Intesa Sanpaolo, incaricato del salvataggio Alitalia con la benedizione del governo Berlusconi. Sull'altro significato di "passera" non mi dilungo.
N.b. Questa leggera idiozia la trovate anche sul sito di Lucyblade, leggermente modificata, per la mitica "Saga della Garfagna".

02 luglio 2008

Proverbi Africani

Ogni mattina un leone si sveglia, vede una gazzella e pensa:

"Cazzo devo nascondere il fumo!"

27 giugno 2008

Dostojevski e dintorni

Se fosse stato un grande camminatore, di sicuro Dostojevski avrebbe intitolato la sua opera più significativa:

"Memorie dal sottosuola"

25 giugno 2008

PD e dintorni

Dopo la batosta elettorale il PD dovra' prendersi una lunga vacanza dal potere. Lo slogan e' stato prontamente adattato:

"Yes, WeekEnd!"

23 giugno 2008

Reggae toscano

L'altro giorno ho visto un film con Massimo Troisi e Roberto Benigni. Racconta di due uomini che per uno strano caso del destino si ritrovano catapultati nella Giamaica del 1492. I due cercano di adattarsi ai costumi locali facendosi le treccine...


"Non ci rasta che piangere"

20 giugno 2008

Notizie Spazzatura

Sull'apertura di nuove discariche in Campania Berlusconi ha dichiarato:

"Non si accettano rifiuti"

Ma non aveva detto che avrebbe usato il pugno duro? A questo punto sono sempre piu' confuso...

N.b. questa la dedico al mio collega di idiozie Alessandro Valitutti, Napoletano verace che non perde mai il buonumore.

18 giugno 2008

Soluzioni Estreme

L’altro giorno un fornitore doveva mandarci dei dati molto importanti. Per sicurezza ci ha detto che avrebbero spedito via mail una cartella compressa sia in formato .zip che in formato .tar. Ho informato il mio capo degli sviluppi dicendogli:

“Se non funziona lo zip facciamo ricorso al tar”

Lui mi ha guardato perplesso: formato di compressione o soluzione estrema?

Nb. Pubblicata su Resistenza Umana: http://resistenzaumana.it/dubbio/soluzioni-estreme/

16 giugno 2008

13 giugno 2008

Calvino e dintorni (2)

Gli fosse mai capitata la disavventura di viaggiare nella cuccetta di uno di quegli euronight infestati dalle pulci, Calvino di sicuro avrebbe scritto:

"Se una notte d'inferno un viaggiatore"

11 giugno 2008

L'età dell'innocenza...

Spesso mi hanno accusato di fare battute oscene (nel senso di orrende). Io credo che invece abbiano il tocco di uno sguardo infantile che si apre ingenuo sul mondo. La riprova l'ho avuta da un bimbo di 6 anni, di nome Vittorio, che prima di addormentarsi ha chiesto:

"Ma un succo veloce è meno buono di un succoLento?"

Disarmante...

Andy Warhol e dintorni

Questa e' la prima "leggera idiozia" che propongo in forma grafica. Altre sono in cantiere, aspetto reazioni (spero non come quelle descritte nell'immagine)...


N.b. "Fagioli Eraclito - tutto scorre", fa il verso alla famosa lattina di zuppa Campbell's di Andy Warhol. Eraclito di Efeso è comunemente definito come il filosofo del divenire, e la sua massima "tutto scorre" (panta rei) e' la piu' famosa. Qui il gioco sta nel rimpiazzare la pronuncia di scórre, nel senso di fluire, con scòrre nel senso di peti.

09 giugno 2008

Terre d'Africa

L'altro giorno, appena sbarcato a Marrakech, un gruppo di italiani mi ha avvicinato e mi ha chiesto:

"Scusa E' Qua Tore?"


Palermitani in cerca di un amico o sempliti turisti persi?


N.b.1 Questa la dedico ad Alessandra e ai suoi ometti. Mi mancate.
N.b.2 "Tore" è un diminuitivo comunemente usato in Sicilia per "Salvatore".

07 giugno 2008

Pregare o Lavorare?


L’altro giorno, passando di fronte a un convento Benedettino in quel di Trieste, mi sono imbattuto nella seguente scritta:

“Ora et LaBora”

Motto religioso o previsione meteo?

Nb. Pubblicata su Resistenza Umana: http://www.resistenzaumana.it/dubbio/pregare-o-lavorare/

06 giugno 2008

Rocco e i suoi fardelli

Ho sentito dire che quello era uno:

"Stufato di patate"

Uno stracotto padano o un pornodivo che ha raggiunto la pace dei sensi?

N.b. Questa non e' mia, ma la persona che me l'ha spedita ha chiesto espressamente di non venire citata.

04 giugno 2008

Economisti e Soubrette

Il giorno dopo che Berlusconi ha dichiarato la squadra di governo mi sono imbattutto nel seguente titolo di giornale:

"Brunetta alla Funzione Pubblica"

e mi sono chiesto: ma la Garfagna non era già stata messa alle pari opportunità? Ma quante diavolo di veline deve piazzare quell'uomo?


Ps. Questo lo dedico a Lucyblade che ossessionata com'e' dalla Garfagna non ci dorme piu' la notte. Per favore fatele fare un calendario anche a lei (o datele un incarico di governo).

03 giugno 2008

Per un pugno di Dirham

Periodo: 31/05/08
Fonte: la mia moleskin

Oggi ho deciso di vagare per i vicoli della medina di Marrakech. Ne avevo bisogno: gli altri sono partiti e io sono rimasto con i miei malumori.

Quando i pensieri si fanno tortuosi l'unica soluzione è cercare di perdersi in viuzze ancora più tortuose; seguendo il principio del "tanto peggio, tanto meglio".

La prima cosa che si impara in fretta in questi dedali sconfinati è che in ogni vicolo, per quanto stretto e imbucato sia, si trova sempre un bambino (con le ciabatte sformate e una maglietta impolverata) che appena ti incontra ti dice che quel vicolo è (improvvisamente) "fermè", "clos'd".

Senza uscita, chiuso.

La seconda cosa che impari è che per 10 dirham questo bambino è disposto a riportarti nella civiltà (o da qualche altra parte interessante) dando per scontato che tu ti sia perso e, soprattutto, che tu ci voglia tornare.

La terza cosa che si impara è che nulla da queste parti è mai veramente "fermè", "clos'd", appena svicoli dal piccolo vigile o provi a sospingere la porta socchiusa.

La quarta cosa che impari è che non si è mai totalmente soli: se anche ti fossi veramente e involontariamente perso ci sarà sempre una piccola guida pronta a salvarti per dieci dirham.

Dirham = moneta marocchina, 10 dirham corrispondono a circa un euro.

02 giugno 2008

Zombi a pie' pagina

Nel suo ultimo film, che parla di un mondo prossimo venturo in cui tutta la popolazione umana si è trasformata in zombi-vampiri, Will Smith recita la parte del sottotitolo.

"Io sono legenda"

30 maggio 2008

Utopie blu, puffi e viagra

Ci sono fior fior di trattati che sostengono che quella dei puffi sia una metafora della società comunista per antonomasia, che grande puffo sia una trasfigurazione di Marx e via discorrendo... TUTTE CAGATE.

Quella dei puffi è una società fallocentrica (e fallocratica).

Secondo voi perchè c'era una sola donna, per di più in ruolo subalterno (di drizzapuffi più che altro)?
Secondo voi perche "grande puffo" si chiamava "grande puffo"?
Secondo voi perchè nella versione originale, quella non censurata per l'italica progenie, il nome del capo era

"Glande puffo"?

Secondo voi cosa simboleggiava il colore blu acceso di questi simpatici esserini?

Ovvio no? Siamo di fronte a una chiara metafora della società del viagra, liberista, machista e maschilista...

28 maggio 2008

Somari e disastri ferroviari

L'altro giorno ho letto di un treno che e' uscito dai binari, nei dintorni di Livorno, a causa del verso di un asino. Ho chiamato un mio amico della zona per chiedegli come cio' fosse possibile. Mi ha risposto:

"De' raglia!"

Stanchezza Estrema

L’altro giorno un mio amico di Roma doveva presentare un progetto ad una riunione. Sapendo che per lui era molto importante la cosa, la sera l’ho chiamato per chiedergli come fosse andata. Mi ha risposto con una voce strana:

“Soddisfatto!”

Realizzazione professionale o stanchezza estrema?

N.b. pubblicata su Resistenza Umana: http://www.resistenzaumana.it/dubbio/stanchezza-estrema/

26 maggio 2008

Riscaldamento Globale

Il tema del riscaldamento globale mi provoca:

"L'esaurimento nevoso"

N.b. Questa idiozia e' stata partorita durante una riunione di lavoro molto seria, anche se un po' delirante. Non sono sicuro se sia mia o di un mio collega. Nel caso mi scuso.

23 maggio 2008

Dallo spazio profondo

L'altro giorno, in un museo, ho sentito un tizio parlare di un affresco medievale raffigurante delle

"Damigelle Spaziali"

Si riferiva a delle donne molto belle o alla prova di un'antica invazione aliena?

21 maggio 2008

Calvino e dintorni

Vista la situazione attuale delle nostre metropoli, se Calvino fosse ancora vivo probabilemente scriverebbe:

"Le citta' invivibili"

20 maggio 2008

Solleone

Mi sono sempre chiesto, nelle afose giornate di agosto:

"ma se il sole picchia e' a causa dei raggi ultraviolenti?"


Giornata pesante o colpo di sole?

Braciolata Selvaggia

L'altro giorno ho fatto una braciolata con dei miei colleghi. E' stata veramente animalesca. Eravamo tutti a...

"Griglia sciolte"

19 maggio 2008

Puffi in carriera

Mi sono sempre chiesto che differenza passasse tra un puffo e un sistema di comunicazione senza fili, poi ho visto un puffo che parlava al telefono con l'auricolare e mi sono confuso ancora di più:

"Tuttblu o Bluetooth?"

18 maggio 2008

Antropologica Follia

Periodo: 19/02/08
Fonte: la mia moleskine

Oggi sono tornato a Gerusalemme dopo tanti anni e con un bel po' di consapevolezza in più. Ho imparato molte cose da questa visita a zonzo per le sue vie:

1) Gerusalemme è una città folle. Appena arrivato sono andato al cenacolo e mi sono trovato di fronte alla seguente scena: un gruppo di circa 40 donne di colore che si mettono a cantare un gospel ad alta voce. Poco dopo entra un gruppo di altrettanti giapponesi che si mettono a cantare anche loro un gospel (!) A questo punto il gruppo nigga alza la voce, tempo 30 secondi e anche i jap alzano la voce ingaggiando la sfida... Nel giro di un minuto non si sentiva più nulla dal casino che facevano queste 80 persone. Non avrei mai immaginato di vedere, in vita mia, dei jap che sfidano dei nigga a colpi di gospel. Sembra una cosa da commedia surreale o da teatro dell'assurdo.

2) La religione è folle: il santo sepolcro è conteso/diviso tra le principali ramificazioni del cristianesimo (cattolici, ortodossi, armeni, siriani, etc). Non riescono a mettersi d'accordo su nulla; ad esempio: sono 150 anni che una scala di legno è appoggiata su un cornicione della facciata e non riescono a mettersi d'accordo su cui ha il diritto di toglierla perchè bisogna prima decidere a chi appartiene il cornicione (!) O i cessi per il pubblico che sono completamente distrutti ed allagati perchè da decenni non riescono a mettersi d'accordo su come ristrutturarli (i cessi per il pubblico!)... Alla fine le chiavi del santo sepolcro sono state date in custodia a una famiglia araba che ogni mattina apre le porte e alla sera le chiude... Il luogo più importante della cristianità ridotto in male arnese perchè vittima di beghe condominiali degne di un condominio di Abbiategrasso.

3) Gli uomini sono folli: verso sera, poco prima di partire, mentre girovagavo per le viuzze tra il quartiere ebraico e quello armeno sono incappato in una scaletta metallica che saliva lungo il fianco di una casa... Percorrendola mi sono ritrovato sui tetti della città: vista magnifica... A quel punto mi accorgo di una cosa strana: vari basettoni (ultraortodossi ebrei) che camminano sui tetti (i tetti sono piatti o leggermente ondulati, collegati tra loro, come nella migliore tradizione mediterranea)... A qualche centinaio di metri vedo una bandiera Israeliana che sventola su una guardiola della polizia piazzata sulla sommità di un gruppo di case che hanno i tetti tutti recintati con lastre di ferro e filo spinato... Chiedo spiegazioni a una guida. Mi spiega che è un piccola enclave di ebrei ultraortodossi all'interno del quartiere musulmano: per evitare di passare dalle strade del quartiere musulmano si sono costruiti una viabilità alternativa sui tetti, completa di guardie private per la protezione...

Poi ci sono tante altre cose divertenti, come i metal detector a prova di shabbat (giorno in cui non si può lavorare, questo implica anche il divieto di interagire con qualsiasi apparecchiatura elettrica che possa "provocare lavoro"). Però questi metal detector per accedere al muro del pianto (e solo questi) possono essere usati dagli ultraortodossi anche durante le feste (certificazione del capo rabbino di Israele!). L'entrata della spianata del tempio che è stata accuratamente nascosta (se non sai dov'è non ci puoi entrare, e gli Israeliani fanno di tutto per nasconderla). Per intenderci: è di fianco a una delle entrate del muro del pianto, ma non è indicata, sta sotto la scritta "ingresso donne", salvo che a lato c'è un piccolo pertugio che ti porta in un corridoio fatto di reti metalliche e poi a un ponte coperto di legno che ti porta su. Dopo aver passato un cartello che vieta agli ebrei di salire (sempre a firma del capo rabbino di Israele) e un altro check-in, che sconsiglia di continuare perchè la polizia non può garantire la sicurezza all'interno della spianata, ti ritrovi su questo ponte sospeso sopra il muro del pianto, presidiato da militari. Superi un mucchio di scudi di plexiglas ammassati in un angolo (chissà se sono gli stessi che hanno usato per proteggere Sharon durante la passeggiata sulla spianata) che quelli della nostra polizia fanno ridere al confronto. E poi entri in questo posto fuori dal tempo... Olivi, cipressi, marmo, portici, e la moschea della roccia col suo blu e oro che ti tolgono il fiato... E a ogni porta di ingresso alla spianata (riservate ai musulmani per entrare, utilizzabili da tutti per uscire) una coppia di militari che controlla (dall'interno) gli accessi. Mi ha colpito il fatto che nella coppia ci fosse quasi sempre una ragazza, come una provocazione? (donna, militare, col capo scoperto) o al contrario per evitare "frizioni" tra maschi alfa ebrei e maschi alfa musulmani? O per eventuali perquisizioni alle donne?

... di Gerusalemme mi ha colpito più che altro l'aspetto di antropologica follia...

17 maggio 2008

Divergenze di Opinione

L'altro giorno mi sono trovato a dissentire fortemente col mio superiore e in più di uno occasione ho dovuto:

"Scuotere il capo"

Forma non-verbale di diniego o riunione violenta?

Nb. pubblicata su Resistenza Umana: http://resistenzaumana.it/rubriche/dubbio/riunione-violenta/

16 maggio 2008

Idraulico Amletico

L'altro giorno avevo il lavandino di casa intasato e non sapevo esattamente a cosa fosse dovuta la cosa. Allora mi sono chiesto:

"Tubi or not Tubi?"

Problema esistenziale di un idraulico amletico?

Nb. Pubblicata su Reistenza Umana: http://resistenzaumana.it/rubriche/dubbio/idraulico-amletico/

Posti di Blocco, Ken, Lo.

Periodo: 22/02/08
Fonte: la mia moleskine

[…] Tra i molti appunti che ho preso (più che altro mail che ho scritto) non ho ancora segnato le prime, forti impressioni dell'attraversamento dei territori occupati, nella notte del 15. Abbiamo deciso di raggiungere il Mar Morto da nord, percorrendo prima la 1 da Gerusalemme e poi svoltando sulla 90, lungo la West Bank.

Prima annotazione: una strada nel deserto, percorsa di notte, non dà l'impressione di spazi sconfinati, ma di "non luoghi". E i posti di blocco dei militari (agli incroci o alle fermate degli autobus) non sono altro che avamposti in mezzo al vuoto. Come in una sorta di mito della frontiera trasposto nel "sociologico asfittico del medio oriente" (d'altronde gli arabi non sono certo gli indiani o dei barbari sconosciuti, e queste terre non hanno l'estensione della frontiera americana, anche se nominalmente sono nel "West").

I posti di blocco emergono all'improvviso dal nulla denso e umido della notte. Il primo lo abbiamo incontrato subito dopo aver imboccato la 90, direzione En Gedi. Giovani ragazzi imbacuccati nella divisa e in cappellini di lana colorati, molto più giovani di noi, con una tremenda espressione da uomini. Tremenda per la sua limpidezza ed ineluttabilità.

(Ma tu li hai mai visti questi militari ai posti di blocco? E' impossibile giudicare. Non sono militari. Sono ragazzi svaccati sotto la tettoia della fermata: sembra che aspettino l'autobus. Ragazzi a cui hanno dato in mano un fucile, lasciando che l'ambiente ostile li rendesse uomini… all'occorrenza. Che scattano in piedi e cambiano espressione appena vedono i fari di un'auto avvicinarsi…)

Senza sapere esattamente dove cada il confine di queste terre. Un limbo vuoto e conteso (surreale nella notte). D'altronde non si sa mai dove cadono i confini in questi luoghi, neanche quelli del bene e del male; del giusto e dello sbagliato. Perchè non si possono spostare trecentomila persone con un tratto di penna. Sei città di Trento da abbandonare e ricostruire nel giro di una notte.

(Poi ci sono i sorrisi di Bernardo e le sue sabbie mobili, le epiche scalate di Milen alla conquista di Masada e di un bagno. I colori del deserto all'alba e l'improbabile perdersi, con Eddie Vedder nelle orecchie)

Questa terra non è "ken" o "lo", ma lei stessa e il deserto vogliono che tu lo sia. Una tuta militare, un cappello di lana, un viso da ragazzino (e un gesto fugace): "ken" invece di "lo" e un sogno durato (atteso?) vent'anni che si realizza. Nella progenie (e nel volto guardingo del soldato che si rilassa in un sorriso).

Terra destinata (maledetta?) a essere di tutti e di nessuno. Per i miei genitori e per me bambino questa terra è stata "lo". Ora è "ken" per me e i miei compagni di viaggio. Per chi ci abita la risposta è la stessa, e sempre diversa, ogni mattina. Aspettando i missili da Nord, spostando ogni giorno i confini un po' più in là. Tutti vittime di un fatalismo che ha due sole parole, indifferenti: "Ken", "Lo".

Ken = Si'
Lo = No

15 maggio 2008

Cuochi e Cantanti

Tornando dalla mensa mi e' venuto un dubbio amletico (forse dovuto al fatto che avessi appena pranzato):

"Il secondo secondo me"

e' una canzone di Caparezza, che parla del suo secondo album, o il manuale di cucina di uno chef egocentrico?

Gli Ombronauti

Sottotitolo: "breve" memoria di una discesa dell'Ombrone, ovvero, l'epico racconto delle italiche gesta di due deficienti. Protagonisti: "il Nostro1" (Bradipo) e "il Nostro2" (Paolo Miana), come da manzoniana memoria.

Periodo: Primavera 2006

Preambolo (1): Il fiume Ombrone scorre per circa ottanta chilometri da Siena verso il mare, lambendo Grosseto. La zona tra Siena e Grosseto e' per la maggior parte disabitata: boschi, campi sporadici e ancor più sporadici paesini usciti dalla fantasia di "Non ci resta che piangere". Detto per inciso: il titolo per la discesa potrebbe essere proprio questo. Sottotitolo: "Ombrone 1, Ombronauti 0". Ma quella del fiume e' stata una vittoria di Pirro come argomenterò in seguito.

Materiale usato: una canoa gonfiabile biposto modello "Helios 380", due pagaie (non smontabili, argh!), due salvagenti, una buona dose di incoscienza ed imperizia, un quantitativo di materiale assolutamente spropositato per la scarsa capacità della canoa stessa. Optional richiesto: voglia di mettersi nei guai.

Piano: due giorni di discesa per raggiungere il mare. Sosta in tenda lungo le sponde del fiume con cena a base di salsicce arrostite sul fuoco e Tavernello in bricco.

Preambolo (2): Esterno giorno, un pomeriggio fottutamente afoso nell'estrema periferia di Milano (dopo, solo risaie e discariche abusive). Zoom sulla faccia di un pirla (il Nostro1) che si aggira per le strade con sorriso ebete, praticamente fagocitato da uno zaino grosso il doppio di lui. Nessuno può immaginare che tale zaino contenga una canoa di 3 metri e 80 centimetri appena comprata da una simpatica cinquantenne col marito sovrappeso. Il sogno (o incubo) ha inizio.

Un paio di giorni dopo: lo stesso individuo si aggira per luoghi dimenticati da Dio (ma non dall'afa e dagli insetti) alla ricerca di un posto da cui partire. Il livello dell'acqua sembra buono e il fiume navigabile. Pianificazione attenta dei possibili punti di rendez vous su cartina comprata per l'occasione (visto quanto solitarie e selvagge sono le zone). Altro inciso: la zona tra Siena e Grosseto e' talmente disabitata che non esistono in commercio cartine escursionistiche della zona, quindi il Nostro si deve accontentare di una mappa 1:200000. Risultato: se non avesse avuto il suv della madre sarebbe diventato pasto per cinghiali e altri ungulati in qualche forra.

Arrivo del Nostro2. Tutto sembra pronto. Ma subito compiono il primo errore: invece che fare la prova bagagli la sera prima della partenza si ubriacano e vanno a gozzovigliare in quel di Petriolo. Cotti e ubriachi tornano a casa felici. La mattina dopo la madre del Nostro1 pensa bene di finire in ospedale (come se non ne avesse avuto abbastanza). L'impresa per un attimo sembra a rischio. Ma i Nostri non desistono.

Caricata l'auto si muovono solerti verso Pari (anche se sull'auto erano in dispari, secondo errore)

Partenza da Molino di Pari, a sud di Siena, vicino a Petriolo. Un mulino abbandonato in mezzo al nulla. Destinazione: MARE.

Appena gonfiata la canoa i Nostri si rendono conto che c'è posto per un terzo del materiale portato. La tenda e' la prima a farne le spese. Per il resto uno zaino legato alla meglio raccoglie tutto ciò che non può stare nei vani a prua e poppa. Con una canoa che sembra più una chiatta della raccolta rifiuti (tutto il materiale e' stato avvolto in triplo strato di sacchetti di plastica per prevenire possibili inzuppamenti, accorgimento che solo in parte e' servito) i Nostri partono. Dopo 200 metri si fermano a cambiare i posti (il timoniere, o colui che sa timonare facendone le veci, e' meglio che stia dietro) e a sistemare il materiale, visto che pagaiare con le ginocchia in bocca non e' facile. Un airone si alza in volo come a salutare con un felice augurio l'impresa (altri sostengono che si sia alzato in volo facendo le corna di scongiuro appena visto il mezzo).

Terzo errore: la canoa non e' stata battezzata prima della partenza. Senza un'anima non potrà dare una mano agli Ombronauti. Il varo con bottiglia di vetro invece e' stato - giustamente - evitato. Salto in avanti di 15 ore: di fronte a una salsiccia sugosa e due coppini bruciati dal sole: "Potevamo chiamarla Pamela!" (in onore dei canotti della famosa attrice).

La discesa si presenta presto per quello che e': lunghi tratti di acqua assolutamente piatta in cui bisogna pagaiare per andare avanti, alternati a piccole rapide che, se rifornite da abbastanza acqua e non sbarrate da tronchi caduti, si dimostrano divertenti. Purtroppo queste sono solo una piccola parte del totale e quindi bisogna passare a piedi. Primo punto di sclero dopo circa mezz'ora: il fiume gira a gomito su una rapida con poca acqua. L'unico punto di corrente veloce e profonda in cui si potrebbe passare e' bloccata da un albero. Di fronte a loro un muraglione di cemento per prevenire erosioni (di non si sa bene cosa, visto che si intravedono solo alberi e radure). I nostri decidono di tagliare per la pietraia con grosso sforzo. Il Nostro2 si procura il primo strappo di una lunga serie.

Prime grattate sul fondo e prima fermata per svuotare l'acqua accumulata nel fondo della canoa. La chiglia della stessa si presenta assolutamente integra (con grosso solievo dei Nostri). Un paio di rapide con rimbalzi su tronchi condite da urletti divertiti. Nota del Nostro1: dalla postazione posteriore la canoa si presenta molto più manovrabile, purtuttavia resta un torpedone su una mulattiera.

Fermata per pranzo a base di salametti e formaggio su un'ansa del fiume. Padre del Nostro1 che chiama. Un qualche ripetitore ha fatto per un attimo sentire il suo segnale. Bestemmie per il momento magico rotto dal trillo tecnologico.

Poco dopo la ripartenza i primi segnali dell'imminente incubo. Tratto di fiume assolutamente piatto con alberi che si piegano sull'acqua e liane. Parallelo con la scena di Apocalypse Now in cui Martin Sheen, poco prima di arrivare nel regno di Kurtz, vede la carcassa di un elicottero in fiamme incastrato tra i rami. Dissolvenza sul fiume Ombrone e sul volto dei Nostri - che ripetono lo stesso gesto di girare il capo con espressione allucinata - mentre sulla loro destra appaiono i resti di una canoa pneumatica incastrata tra i rami a tre quattro metri sopra il livello dell'acqua. A giudicare da come e' dilaniata, la corrente doveva essere molto forte e i precedenti Ombronauti non se la devono essere vista bene.

Man mano che proseguono l'orizzonte si apre e il fiume si allarga, le divisioni del fiume in coppie di rami si moltiplicano (con problemi connessi di navigabilità). I Nostri dimostrano un'innata capacita' nel scegliere sempre il ramo sbagliato, quello con minor portata.

E siamo al primo punto di svolta. Rapida veloce e profonda che fa una curva secca sulla destra. "Fica! facciamola" "Si, dai!".

Quarto errore: una curva non si affronta come in moto, piegandosi sull'interno. Complice zaino che sbilancia la canoa i due finiscono impietosamente ribaltati dopo aver imbarcato mezzo metrocubo d'acqua. Tirata velocemente la canoa in secca ci si tuffa per recuperare il materiale che se va con la corrente. Una pagaia sembra scomparsa. Dopo attente ricerche viene ritrovata a un metro di profondità incastrata tra i rami di un albero abbattuto.

Il Nostro2 da qui in poi avra' un terribile mal di testa dato da pagaiata involontaria del Nostro1 durante la caduta. L'orecchio si gonfierà in bolla violacea. Proseguono per breve tratto con l'acqua alla vita tirando la canoa sotto una ola di alberi e liane che sfiorano l'acqua. La Cambogia e' un luogo di villeggiatura al confronto.

Un altro capottamento seguirà nel giro di un'ora. Decisione di fare merenda in un punto tranquillo del fiume per riprendersi. Arrampicata su sponda verticale e terrosa di circa 5 metri (che sembra il muraglione di un fortino) per vedere dove si trovano. Segni di civiltà! Uno sconfinato campo di grano giallo si apre alla vista e un cascinale a circa un paio di chilometri di distanza. Sole torrido. I boschi sembrano (sembrano!) finiti per il momento. Se non gli si fossero bagnate le cicche nel ribaltamento, il Nostro1 potrebbe anche godere di tale vista.

Ridiscesa la sponda con abile balzo si arrende al fatto che il fiume continuerà a scorrere in questa sorta di trincea naturale (almeno per lunghi tratti). Pesci delle dimensioni di barracuda fanno capolino a pelo d'acqua prendendo il sole. Le loro pinne meriterebbero la colonna sonora dello squalo.

Altra sosta per permettere al Nostro2 di riprendere confidenza con l'acqua dopo la tremenda botta. Scoperto il principio di galleggiamento su cui si basano i salvagenti. Accettato da un punto di vista strettamente razionale ma non emotivo.

...Eppure quando la nostra vita e' nelle mani dei soli sciagurati che ci stanno attorno, e nulla o nessuno può venire a recuperarci e a rimboccarci le coperte dandoci il bacino della buona notte, allora scopriamo delle energie che non pensavamo di possedere...

Ristabilito il feeling col millantato timoniere esperto di kayak (il Nostro1), la canoa ballerina e il fiume traditore, i due suggellano il patto dei veri Ombronauti e Frittolari cospargendosi amabilmente di crema solare (nota per la madre del Nostro1 che in ospedale col cuore debole stava in apprensione: suo figlio NON e' omosessuale!).

Incrociato pescatore: "mancano ancora una decina di chilometri a Monte Antico" (primo punto per un possibile rendez vous). Un ritardo pauroso sulla tabella di marcia! L'incubo appare ora più chiaro.

Dopo un'altra mezz'ora una grossa isola in mezzo al fiume fiacca la resistenza dei nostri: il ramo buono e' completamente bloccato da un boschetto intero che ha deciso di farsi il bagno proprio li'. Sono costretti a seguire a piedi, sotto il sole rovente, il ramo mezzo secco usando la poca acqua per far scivolare la canoa invece di doverla portare a spalla. Dopo circa un chilometro i due rami si ricongiungono.

Arrivo dalle parti di Monte Antico, che domina da una collina poco distante (solo 3-4 chilometri!). Una specie di Eden a pelo d'acqua. Invece che fermarsi per fare asciugare la roba e preparandosi per la notte decidono di proseguire ancora un po'.

E questo e' stato forse il punto di svolta finale: subito dopo il primo ponte della ferrovia (punto di riferimento preciso lungo il percorso) a causa di una manovra avventata del timoniere la canoa si ribalta per la terza volta. E questa volta le riserve di acqua potabile se ne vanno facendo "ciao ciao" con la manina. Sconforto. A questo punto devono raggiungere il punto di rendez vous (Stazione di Monte Antico) prima di notte. Con le orecchie basse si dirigono verso il punto di recupero che quasi non avevano preso in considerazione durante la pianificazione, tanto era "vicino" alla partenza. Una ventina di chilometri appena. Poi il successivo sarebbe stato ad altri venti: impossibile raggiungerlo. In mezzo, come al solito, il nulla.

..."Alfa Tango, Alfa Tango, qui bravo Charlie. Siamo nei guai, i musi gialli ci attaccano da tutti i lati. Mandateci il Napalm e mandate anche la fanteria dell'aria a recuperarci al campo base"...

Il passaggio lungo un piccolo canyon dalle pareti alte e dolci sembra quasi confortare i Nostri. Ma sanno che sarà dura trovare un approdo (un conto e' quello che racconta una mappa 1:200000 su possibili strade che passano vicino al fiume, altra cosa e' la realtà).

Il fiume si apre in una specie di anfiteatro dalle pareti di roccia. Spettacolo mozzafiato (forse a causa delle loro menti annebbiate). Un imbuto con un salto di mezzo metro circa rappresenta il passaggio obbligato di uscita dall'anfiteatro. La portata e' buona. Il Nostro1 vuole provare il passaggio, il Nostro2 lo manda giustamente a cagare e passa a piedi. Il passaggio si rivela molto piu' facile del previsto e di estremo divertimento. Il Nostro2 impreca per gli urltetti divertiti dell'amico.

Arrivati al secondo ponte ferroviario. Un dislivello di 3 metri li obbliga a un bestemmioso passaggio a piedi. Livelli di cottura impressionanti.

Inizia la ricerca, durata circa un'ora, di un possibile approdo. Consultando la cartina riescono più o meno a capire dove sono. Con una "camminata" lungo le sponde boscose (e piene di rovi) riescono a trovare, finalmente, la Stazione di Monte Antico con relativo "approdo"...

Il posto e' una piana ricoperta di campi di grano con due cascinali e stazione delle Fs. La tratta e' a binario unico e senza elettricità. Passano si' e no 1 treno al giorno. Si raggiunge solo con una strada sterrata. L'approdo e' una sponda quasi verticale di circa 5 metri con motopompa per l'irrigazione dei campi.

Ormai al volgere della sera, quando i colori si fanno pastello e l'aria fragrante, i due mettono infine piede - esausti - sulla terraferma. La cavalleria dell'aria giungerà circa un'ora dopo a recuperare i naufraghi.

Nota dell'autore (1): e' incredibile come gente, che passa la sua vita sul divano e la cosa' piu' avventurosa che fa e' andare in auto a comprare il giornale la domenica mattina, sia capace di dare consigli sul modo migliore di affrontare e organizzare una discesa in canoa.

Nota dell'autore (2): Il padre del Nostro1 paga pegno alla ragazza del Nostro2 per la scommessa persa: Recuperati alla fine del primo giorno e al primo punto di rendez vous.

... ma l'esperienza accumulata e' tanta, e viste le condizioni del fiume i due se la sono cavata più che bene (e contando solo sulle loro forze). La voglia di fare il culo al sacro fiume e' ora piu' viva che mai nei loro cuori...


Alla memoria di Alberto Miana, che diede i natali ad uno degli Ombronauti e diede loro la rabbia e la gioia per vincere il fiume.

14 maggio 2008

Melomani Inferociti

Stamani, mentre salivo al lavoro e canticchiavo tra me e me in sostituzione dell'autoradio rotta, mi sono ritrovato a pensare che, se un’opera lirica venisse diretta in maniera pessima, si potrebbe scrivere un titolo di giornale del seguente genere:

"Melomani inferociti: l’esecuzione sommaria di un direttore d’orchestra."

Semplice descrizione della serata o fatto di sangue?