Cara Giulia,
da oggi non sei più "Tizia", da oggi sei ufficialmente Giulia, un affare di 3,7 kg frignante e scagazzante che ha appena aperto gli occhi sul mondo. Da oggi sei membro della nostra disastrata congerie. Benvenuta!
Forse non lo sai (e come potresti, che ancora non ti si è seccato il cordone ombelicale!) ma vieni al mondo in una situazione difficile, fatta di piccole violenze domestiche. Scusami se te lo racconto in maniera così diretta e schietta, ma devi prepararti a questa dura realtà...
Tu (ancora nel pancione) e mamma Silvia per mesi siete tornate a casa dal lavoro, la sera, ubriache, e avete sistematicamente picchiato papà Paolo, che poverino si era prodigato per voi in fantastiche pietanze, come la pasta con ragù di renna affumicata. A colpi di pancione lo avete maltrattato e umiliato (vedi foto qui sotto), lui, innocuo capro espiatorio di una finnica malinconia per il suolo patrio che offuscava la mente di tua madre.
Ma sappi che mamma Silvia non è cattiva, e anche se guarda tutte le sere Walker Texas Ranger sul satellite, in fondo al suo cuore è un'anima dolce. E se anche un giorno ti insegnerà ad usare un AK-47, dai ascolto a tuo padre quando ti dirà che non devi sparare ai lapponi solo perchè sono piccoli e scuri.
Ma soprattutto non sparare a lui, mentre gioca a fare l'aeroplanino: sappi che è l'unico rifugio rimastogli nel terrore domestico.
Ora Giulia ti lascio che sarai stanca e dovrai dormire, visti le tante cose che hai da imparare, conoscere e rielaborare. Ci vediamo domani al poligono di tiro!