Siccome mi e' stato espressamente richiesto, oggi scrivo un post su Obama, o meglio, su una teoria che andavo sostenendo nei giorni scorsi. La teoria e' molto semplice: Obama non puo' aver vinto, o, se anche avesse vinto, sarebbe solo per mezzo di brogli.
D'altronde l'onomastica del presidente nero e' impetosa su questo. E l'onomastica non puo' sbagliare, perche' nel segreto dell'urna il principio "nomen omen" decide molti piu' voti di quanto si pensi.
Ma andiamo con ordine e analizziamo il suo nome completo, parola per parola, mostrando per ognuna quali sono i difetti fatali rispetto al contesto socio/politico/economico odierno. Allora, il presunto nuovo presidente americano si chiama Barack Hussein Obama.
Barack = neanche un mese fa la crisi dei mutui subprime ha messo in ginocchio milioni di famiglie della middle-class americana. Come noto nessuno vuol mai sentirsi dire, o vedersi ricordare, le sue sventure. Figuriamoci se milioni di famiglie che hanno appena perso la casa e si trovano in mezzo a una strada vanno a votare uno che si chiama "baracca". Sarebbe rigirare il coltello nella piaga.
Hussein = liberarsi del sanguinario dittatore iracheno e' costato 2 guerre, centinaia di migliaia di morti e la destabilizzazione di tutto il medio oriente. Risultato portato a casa in dieci anni di sofferenze. Ora gli elettori, dopo aver visto tornare a casa i loro ragazzi in una bara, dopo aver visto mezzo mondo urlargli contro, dovrebbero mettere al potere, a casa loro, uno con lo stesso nome? Se i sunniti poi si sentissero presi per il culo avrebbero le loro ragioni.
Obama = "pure i cambi enigmistici di consonante. Fa lo spiritoso. Ma la gente non dimentica le due torri. Vatti a nascondere in una grotta dell'Afghanistan, che nel nascosto dell'urna l'elettore americano non dimentica" griderebbero i repubblicani. E come dargli torto?
Nb. Ovviamente sono Obamiano anch'io, ma da molto prima che diventasse famoso (è da qualche anno che lo seguo).
D'altronde l'onomastica del presidente nero e' impetosa su questo. E l'onomastica non puo' sbagliare, perche' nel segreto dell'urna il principio "nomen omen" decide molti piu' voti di quanto si pensi.
Ma andiamo con ordine e analizziamo il suo nome completo, parola per parola, mostrando per ognuna quali sono i difetti fatali rispetto al contesto socio/politico/economico odierno. Allora, il presunto nuovo presidente americano si chiama Barack Hussein Obama.
Barack = neanche un mese fa la crisi dei mutui subprime ha messo in ginocchio milioni di famiglie della middle-class americana. Come noto nessuno vuol mai sentirsi dire, o vedersi ricordare, le sue sventure. Figuriamoci se milioni di famiglie che hanno appena perso la casa e si trovano in mezzo a una strada vanno a votare uno che si chiama "baracca". Sarebbe rigirare il coltello nella piaga.
Hussein = liberarsi del sanguinario dittatore iracheno e' costato 2 guerre, centinaia di migliaia di morti e la destabilizzazione di tutto il medio oriente. Risultato portato a casa in dieci anni di sofferenze. Ora gli elettori, dopo aver visto tornare a casa i loro ragazzi in una bara, dopo aver visto mezzo mondo urlargli contro, dovrebbero mettere al potere, a casa loro, uno con lo stesso nome? Se i sunniti poi si sentissero presi per il culo avrebbero le loro ragioni.
Obama = "pure i cambi enigmistici di consonante. Fa lo spiritoso. Ma la gente non dimentica le due torri. Vatti a nascondere in una grotta dell'Afghanistan, che nel nascosto dell'urna l'elettore americano non dimentica" griderebbero i repubblicani. E come dargli torto?
Nb. Ovviamente sono Obamiano anch'io, ma da molto prima che diventasse famoso (è da qualche anno che lo seguo).
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