05 novembre 2008

Obama non puo' aver vinto

Siccome mi e' stato espressamente richiesto, oggi scrivo un post su Obama, o meglio, su una teoria che andavo sostenendo nei giorni scorsi. La teoria e' molto semplice: Obama non puo' aver vinto, o, se anche avesse vinto, sarebbe solo per mezzo di brogli.

D'altronde l'onomastica del presidente nero e' impetosa su questo. E l'onomastica non puo' sbagliare, perche' nel segreto dell'urna il principio "nomen omen" decide molti piu' voti di quanto si pensi.

Ma andiamo con ordine e analizziamo il suo nome completo, parola per parola, mostrando per ognuna quali sono i difetti fatali rispetto al contesto socio/politico/economico odierno. Allora, il presunto nuovo presidente americano si chiama Barack Hussein Obama.

Barack = neanche un mese fa la crisi dei mutui subprime ha messo in ginocchio milioni di famiglie della middle-class americana. Come noto nessuno vuol mai sentirsi dire, o vedersi ricordare, le sue sventure. Figuriamoci se milioni di famiglie che hanno appena perso la casa e si trovano in mezzo a una strada vanno a votare uno che si chiama "baracca". Sarebbe rigirare il coltello nella piaga.

Hussein = liberarsi del sanguinario dittatore iracheno e' costato 2 guerre, centinaia di migliaia di morti e la destabilizzazione di tutto il medio oriente. Risultato portato a casa in dieci anni di sofferenze. Ora gli elettori, dopo aver visto tornare a casa i loro ragazzi in una bara, dopo aver visto mezzo mondo urlargli contro, dovrebbero mettere al potere, a casa loro, uno con lo stesso nome? Se i sunniti poi si sentissero presi per il culo avrebbero le loro ragioni.

Obama = "pure i cambi enigmistici di consonante. Fa lo spiritoso. Ma la gente non dimentica le due torri. Vatti a nascondere in una grotta dell'Afghanistan, che nel nascosto dell'urna l'elettore americano non dimentica" griderebbero i repubblicani. E come dargli torto?

Nb. Ovviamente sono Obamiano anch'io, ma da molto prima che diventasse famoso (è da qualche anno che lo seguo).

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