18 maggio 2008

Antropologica Follia

Periodo: 19/02/08
Fonte: la mia moleskine

Oggi sono tornato a Gerusalemme dopo tanti anni e con un bel po' di consapevolezza in più. Ho imparato molte cose da questa visita a zonzo per le sue vie:

1) Gerusalemme è una città folle. Appena arrivato sono andato al cenacolo e mi sono trovato di fronte alla seguente scena: un gruppo di circa 40 donne di colore che si mettono a cantare un gospel ad alta voce. Poco dopo entra un gruppo di altrettanti giapponesi che si mettono a cantare anche loro un gospel (!) A questo punto il gruppo nigga alza la voce, tempo 30 secondi e anche i jap alzano la voce ingaggiando la sfida... Nel giro di un minuto non si sentiva più nulla dal casino che facevano queste 80 persone. Non avrei mai immaginato di vedere, in vita mia, dei jap che sfidano dei nigga a colpi di gospel. Sembra una cosa da commedia surreale o da teatro dell'assurdo.

2) La religione è folle: il santo sepolcro è conteso/diviso tra le principali ramificazioni del cristianesimo (cattolici, ortodossi, armeni, siriani, etc). Non riescono a mettersi d'accordo su nulla; ad esempio: sono 150 anni che una scala di legno è appoggiata su un cornicione della facciata e non riescono a mettersi d'accordo su cui ha il diritto di toglierla perchè bisogna prima decidere a chi appartiene il cornicione (!) O i cessi per il pubblico che sono completamente distrutti ed allagati perchè da decenni non riescono a mettersi d'accordo su come ristrutturarli (i cessi per il pubblico!)... Alla fine le chiavi del santo sepolcro sono state date in custodia a una famiglia araba che ogni mattina apre le porte e alla sera le chiude... Il luogo più importante della cristianità ridotto in male arnese perchè vittima di beghe condominiali degne di un condominio di Abbiategrasso.

3) Gli uomini sono folli: verso sera, poco prima di partire, mentre girovagavo per le viuzze tra il quartiere ebraico e quello armeno sono incappato in una scaletta metallica che saliva lungo il fianco di una casa... Percorrendola mi sono ritrovato sui tetti della città: vista magnifica... A quel punto mi accorgo di una cosa strana: vari basettoni (ultraortodossi ebrei) che camminano sui tetti (i tetti sono piatti o leggermente ondulati, collegati tra loro, come nella migliore tradizione mediterranea)... A qualche centinaio di metri vedo una bandiera Israeliana che sventola su una guardiola della polizia piazzata sulla sommità di un gruppo di case che hanno i tetti tutti recintati con lastre di ferro e filo spinato... Chiedo spiegazioni a una guida. Mi spiega che è un piccola enclave di ebrei ultraortodossi all'interno del quartiere musulmano: per evitare di passare dalle strade del quartiere musulmano si sono costruiti una viabilità alternativa sui tetti, completa di guardie private per la protezione...

Poi ci sono tante altre cose divertenti, come i metal detector a prova di shabbat (giorno in cui non si può lavorare, questo implica anche il divieto di interagire con qualsiasi apparecchiatura elettrica che possa "provocare lavoro"). Però questi metal detector per accedere al muro del pianto (e solo questi) possono essere usati dagli ultraortodossi anche durante le feste (certificazione del capo rabbino di Israele!). L'entrata della spianata del tempio che è stata accuratamente nascosta (se non sai dov'è non ci puoi entrare, e gli Israeliani fanno di tutto per nasconderla). Per intenderci: è di fianco a una delle entrate del muro del pianto, ma non è indicata, sta sotto la scritta "ingresso donne", salvo che a lato c'è un piccolo pertugio che ti porta in un corridoio fatto di reti metalliche e poi a un ponte coperto di legno che ti porta su. Dopo aver passato un cartello che vieta agli ebrei di salire (sempre a firma del capo rabbino di Israele) e un altro check-in, che sconsiglia di continuare perchè la polizia non può garantire la sicurezza all'interno della spianata, ti ritrovi su questo ponte sospeso sopra il muro del pianto, presidiato da militari. Superi un mucchio di scudi di plexiglas ammassati in un angolo (chissà se sono gli stessi che hanno usato per proteggere Sharon durante la passeggiata sulla spianata) che quelli della nostra polizia fanno ridere al confronto. E poi entri in questo posto fuori dal tempo... Olivi, cipressi, marmo, portici, e la moschea della roccia col suo blu e oro che ti tolgono il fiato... E a ogni porta di ingresso alla spianata (riservate ai musulmani per entrare, utilizzabili da tutti per uscire) una coppia di militari che controlla (dall'interno) gli accessi. Mi ha colpito il fatto che nella coppia ci fosse quasi sempre una ragazza, come una provocazione? (donna, militare, col capo scoperto) o al contrario per evitare "frizioni" tra maschi alfa ebrei e maschi alfa musulmani? O per eventuali perquisizioni alle donne?

... di Gerusalemme mi ha colpito più che altro l'aspetto di antropologica follia...

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